La norma CEI EN 61340-5-1 supporta la prevenzione a un fenomeno spesso sottovalutato ma insidioso specie in ambito industriale: l’elettricità statica.

A tutti sarà capitato, prima o poi, di assistere al fenomeno dell’elettricità statica.

Avvertire quella leggera “scossa” ad esempio pettinando i capelli, camminando con scarpe con suola in gomma, scendendo dall’auto, indossando certi abiti in nylon, stringendo la mano ad un’altra persona o semplicemente aprendo una maniglia.

Perché accade il fenomeno dell’elettricità statica?

In giornate particolarmente secche (ossia quando l’aria contiene meno molecole d’acqua) se due materiali o superfici con cariche elettriche opposte entrano in contatto tra loro (attraverso strofinamento o attrito) può avvenire uno scambio di elettroni da un materiale all’altro.

In questo caso i materiali in questione accumulano “elettricità statica” – detta in gergo tecnico “triboelettricità” – e può manifestarsi il fenomeno della cosiddetta “scarica elettrostatica”.

Se non scaricata a terra, l’energia elettrostatica può accumularsi nel tempo nell’aria circostante ma anche su superficie, quali quelle di strumentazioni, macchinari, pavimenti, polveri industriali; a causa di ciò possono manifestarsi delle scariche elettrostatiche (ESD) qualora un collaboratore entri in contatto, anche inavvertitamente, con oggetti metallici, tessuti, carta o plastica. Per meglio comprendere il rischio basti pensare che il fulmine è un fenomeno di natura elettrostatica.

Quali sono i potenziali rischi?

L’elettricità statica, di per sé, non è pericolosa per l’uomo. Difficilmente, quindi, viene percepita come un reale pericolo. Ma esistono comunque circostanze che rendono necessario intraprendere delle misure di prevenzione soprattutto in ambito industriale, come previsto da diverse norme, come ad esempio la CEI EN 61340-5-1.

I rischi possono riguardare:

• Il danneggiamento di tutti i componenti elettronici (soprattutto circuiti integrati negli ambienti ESD)
• L’incolumità dei lavoratori stessi (che possono essere esposti – anche in modo casuale e non prevedibile- a incidenti per movimenti improvvisi in seguito alle scariche)
• Incendi ed esplosioni, specie quando in ambienti industriali le scariche elettrostatiche innescano reazioni in polveri e materiali infiammabili negli ambienti ATEX

Sicuramente gli stabilimenti più a rischio sono quelli dove vengono gestiti materiali infiammabili (solidi, gassosi e liquidi); i settori più esposti a questa tipologia di rischio sembrerebbero essere in particolate il settore biomedicale, quello alimentare e della stampa. Ma non può essere escluso il rischio anche in altri settori produttivi.

Le attività più a rischio adatte alla norma CEI EN 61340-5-1

Alcune lavorazioni e operazioni in azienda possono generare più di altre un accumulo di elettricità statica (con rischi diretti o indiretti nell’ambiente lavorativo). Ecco alcuni esempi:

• Percorrere a piedi superficie in materiale sintetico
• Attrito con indumenti composti da tessuti sintetici
• Trasferimento di recipienti in materiale plastico
• Dispiegamento di nastro adesivo
• Utilizzo di trasportatori a nastro
• Avvolgimento di film plastici, tessuti o altri materiali dielettrici
• Operazioni di frantumazione e macinazione (accumulo di cariche sia sui materiali lavorati che sugli utensili)
• Movimentazione pneumatica di polveri (accumulo di cariche sulle pareti delle condotte)
• Trasferimento di liquidi (accumulo di cariche su liquidi e tubazioni)
• Spruzzatura di liquidi (accumulo di cariche sulle “gocce”)
• Trasporto su carrelli con ruote in gomma-plastica
• Arrotolamento di pellicole plastiche o tessuti

La prevenzione è fondamentale

Per potersi difendere da un nemico invisibile e imprevedibile come il fenomeno delle scariche elettrostatiche, è necessario adottare delle misure di prevenzione a più livelli, al di là delle condizioni di umidità ambientale. I filoni di intervento principali sono tre:

• Dotare macchinari e impianti di idonei dispositivi antistatici.
• L’adozione di opportuni indumenti, scarpe e DPI “conduttivi”, realizzati con materiali antistatici (evitando quindi materiali sintetici e preferendo altri materiali come, ad esempio, il cotone o la seta).
• La gestione delle variabili ambientali per evitare la ricombinazione delle cariche (esempio adottando sistemi di nebulizzazione per aumentare il tasso di umidità nell’aria e sui macchinari).

Naturalmente questa particolare area di rischio è stata oggetto di attività normativa per quanto riguarda sia la protezione della persona sia quella del prodotto:

• Norma EN 16350 (protezione della persona): guanti di protezione

• Norma EN 1149-5 (protezione della persona): abbigliamento di protezione

• Norma CEI EN 61340-5-1 (protezione del prodotto): Dispositivi per proteggere contro il danneggiamento dei dispositivi elettronici (incluso i guanti di protezione)

Guanti antistatici certificati per una protezione efficace: norma CEI EN 61340-5-1

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale (DPI) vogliamo soffermarci in modo particolare sui guanti antistatici, regolati dalla norma EN 16350 e conformi alla CEI EN 61340-5-1.

I guanti antistatici conformi alla CEI EN 61340-5-1 sono infatti molto adatti per essere utilizzati anche in ambienti EPA (ESD protected area) garantendo agli utilizzatori una protezione efficace.

È importante precisare che con la sigla inglese ESD (ElectroStatic Discharge) si vuole indicare il fenomeno di una scarica di energia statica che passa da un corpo a un altro con due cariche elettriche opposte.

Safety Systems Hand Protection ha in dotazione un’ampia gamma di guanti antistatici conformi alla CEI EN 61340-5-1, per un efficace protezione dal rischio elettrostatico:

Come abbiamo già scritto più sopra, comprendere origini e rischi delle cariche elettrostatiche e adottare misure preventive adeguate sono azioni fondamentali per garantire la sicurezza sul lavoro e proteggere persone, prodotti e impianti industriali.

Per maggiori informazioni relative ai guanti antistatici conformi alla CEI EN 61340-5-1 e per richiedere il pdf esplicativo sulle normative relative alla protezione del prodotto e della persona scrivere a marketing@lanzigroup.com.