Approvata la nuova norma ISO 18889:2019 per contrastare il problema dell’impiego dei pesticidi e arginare le loro dannose conseguenze sull’ambiente e, specialmente, sulla salute umana.
Secondo la definizione proposta da ECHA (EuropeanChemicals Agency), “i pesticidi - noti anche come prodotti agrochimici - sono sostanze utilizzate per proteggere le piante dai parassiti. Essi includono gli erbicidi (per eliminare le erbe infestanti), i fungicidi (per contrastare le malattie) e gli insetticidi (per eliminare gli insetti). Purtroppo, queste sostanze non ci liberano solo dalle specie indesiderate, ma possono anche causare danni alla nostra salute e all’ambiente. I pesticidi o i prodotti fitosanitari contengono almeno un principio attivo e si usano per:
È evidente come la necessità di proteggere le coltivazioni si scontri con il reale pericolo di tossicità per l’ambiente e, soprattutto, per la salute umana. Qui l'evidente esigenza della ISO 18889:2019.
Secondo il recente documento intitolato “EU indicator framework for chemicals”, realizzato dall’European Environment Agency (EEA) e dall’European Chemicals Agency (ECHA): «La transizione verso sostanze chimiche più sicure e sostenibili sta progredendo in alcune aree, mentre in altre è appena iniziata. Dall’analisi comparativa è emerso che è ancora necessario lavorare ulteriormente per ridurre l’impatto delle sostanze nocive sulla salute umana e sull’ambiente».
L’obiettivo dell’UE resta comunque quello di ridurre del 50% l'uso e il rischio di pesticidi chimici entro il 2035. Quindi, nei prossimi anni si assisterà a prese di posizione sempre più concrete e permeanti per raggiungere globalmente questo ambizioso risultato sia a tutela dell’ambiente, ma, soprattutto, a tutela della salute degli esseri umani.
Anche INAIL - nel documento “Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari schede tecnico-informative” - sottolinea i rischi legati all’esposizione continua dei pesticidi, soprattutto per i lavoratori agricoli: “Il rischio espositivo, più o meno elevato, può insorgere per i lavoratori in funzione della pericolosità intrinseca del principio attivo, dei livelli di esposizione e di assorbimento attraverso le varie vie di penetrazione nell’organismo (inalatoria, cutanea, ecc.) e delle modalità e frequenza d’uso. Le malattie professionali legate all'uso di prodotti chimici sono caratterizzate da una manifestazione lenta, graduale, progressiva, con tempi di latenza spesso lunghi”.
Perciò, in attesa che si verifichi una massiccia e uniforme transizione da parte di tutti gli stati membri dell’UE verso l’utilizzo di sostanze chimiche più sicure e sostenibili in agricoltura, al fine di garantire la sicurezza e la salute degli operatori agricoli, occorre ancora puntare soprattutto su buone pratiche e sull’utilizzo di dispositivi di protezione individuale ben progettati e normarti allo scopo.
Le normative che possono essere consultate attualmente, riguardo all’utilizzo dei pesticidi, sono le seguenti:
L’esposizione prolungata ai pesticidi può determinare, a seconda dei prodotti utilizzati, situazioni infiammatorie e problematiche a carico del sistema nervoso centrale, del fegato e conseguenze sulla fertilità (Fonte ISS).
Alcune statistiche INAIL, inoltre, fanno emergere un aumento del rischio del morbo di Parkinson proprio tra i lavoratori agricoli.
A fronte di queste evidenze è necessaria l’adozione di DPI che possano contrastare il fenomeno della contaminazione da pesticidi per chi ne viene esposto.
La tutela di mani e avambracci risulta di fondamentale importanza, poiché essi rappresentano il principale mezzo di esposizione al rischio di contaminazione da pesticidi. Di conseguenza, l’impiego di guanti è indispensabile per ridurre, se non eliminare, il rischio per la salute del lavoratore.
Sempre nel documento di Inail sopra menzionato, troviamo scritto a proposito dei DPI (in particolare dei guanti): “L'uso di guanti è obbligatorio per tutte le attività che comportano manipolazione e contatto con i prodotti fitosanitari: I guanti devono essere a cinque dita e garantire un'adeguata copertura del polso e devono rispondere a determinate caratteristiche prestazionali”.
Il lavoratore in effetti può entrare in contatto con i prodotti fitosanitari in diverse fasi lavorative, come per esempio l’apertura delle confezioni, la distribuzione in campo e le operazioni sulla vegetazione dopo il trattamento.
Per questo motivo le caratteristiche prestazionali di un guanto sono sicuramente da sottoporre ad attento controllo, in particolare per ciò che riguarda:
Nella norma ISO 18889:2019 vengono stabiliti in particolare i requisiti minimi di prestazione, classificazione ed etichettatura per i guanti indossati da operatori e lavoratori a contatto con prodotti pesticidi per proteggere mani.
La norma ISO 18889:2019 classifica i guanti in due categorie:
I guanti che forniscono protezione a tutta la mano comprendono due livelli di prestazione (G1 e G2) mentre è previsto un unico livello di prestazione (GR) per guanti adatti a determinati compiti di rientro.
Per quanto riguarda i test, la norma specifica delle procedure per valutare la penetrazione e la permeazione dei guanti. Questi test sono fondamentali per garantire che i guanti soddisfino i requisiti necessari per la sicurezza degli operatori.
Per i guanti classificati G1 e G2 sono richiesti test sia sui singoli materiali, che andranno a comporre il guanto di protezione, sia sull’intero guanto. Oltre ai test condotti per la resistenza agli agenti chimici, vengono condotti dei test anche con un “surrogato di pesticidi”.
Safety Systems Hand Protection ha presente nel proprio catalogo un modello di guanti certificato ISO 18889:2019: GPA428.
Per maggiori informazioni relativa alla Norma ISO 18889:2019 scrivere a marketing@lanzigroup.com.